C’è un luogo dove il tempo rallenta, l’aria profuma di natura e ogni ospite diventa un Amico.  Un angolo di pace immerso nel verde, dove sentirsi a casa sin dal primo istante

Qui, tra colline dolci e tramonti che abbracciano l’anima, l’accoglienza è un valore sincero

La Tenuta, acquistata dalla famiglia Amici nel 1976, ha visto nel corso degli anni l’ampliamento dei suoi confini, con l’aggiunta di terreni e boschi fino a raggiungere l’attuale estensione di circa 62 ettari.

Area esterna di una casa di campagna con pareti in mattoni e ampie finestre vetrate. Ci sono vasi di fiori e piante vicino all'ingresso. Sullo sfondo, un paesaggio collinare con alberi e cielo nuvoloso.

Nei primi anni dopo l’acquisizione, continuarono a vivere e lavorare alcuni pastori, i quali, producendo formaggi artigianali con il latte di pecore e capre, rifornivano ristoranti locali e privati cittadini con eccellenze di alta qualità.

Successivamente, i campi adibiti al pascolo furono concessi in uso a un allevamento cremonese, importante fornitore di latte per un noto consorzio della zona. In questi terreni venivano prodotti foraggi incontaminati destinati all’alimentazione di bovini da riproduzione di grande pregio. Il presidente di quel consorzio, uomo di grande umanità e generosità, ha lasciato un ricordo indelebile tra gli abitanti delle nostre vallate, tanto che ancora oggi viene spesso menzionato con affetto nei racconti degli anziani.

Attualmente, la gestione del territorio della Tenuta è affidata a un consorzio di caccia, dove gli animali selvatici vivono liberamente e vengono cacciati solo occasionalmente dai consorziati. Il paesaggio si presenta intatto, privo di tracce di contaminazione umana: solo le strade interpoderali collegano le quattro unità immobiliari.

Tra queste, Casa i Fitti è l’immobile principale, recentemente ristrutturato e destinato all’ospitalità turistica. Le altre tre — Casa PoggioneCasa Codano e Cà Nuova — sono edifici allo stato di rudere, che verranno recuperati nei prossimi anni con l’intento di offrire ai visitatori l’esperienza autentica della vita contadina di cent’anni fa, sulle colline piacentine: in totale assenza di energia elettrica, gas e acqua corrente.